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Scoperta scioccante: Aria velenosa in Italia! Rapporto AEA rivela morti premature in aumento


La qualità dell'aria in Italia è una bomba a orologeria che ticchetta inesorabilmente, e i recenti dati dell'AEA (Agenzia Europea per l'Ambiente) suonano come un campanello d'allarme che non possiamo ignorare. Secondo il rapporto, la situazione in Italia ha subìto un peggioramento rispetto al 2020, con livelli di inquinanti atmosferici notevolmente superiori ai limiti stabiliti dall'Organizzazione Mondiale della Salute.



In particolare, la concentrazione di particolato fine (PM2.5), biossido di azoto (NO2) e ozono (O3) nell'aria è motivo di grande preoccupazione. Questi inquinanti sono responsabili di 253.000 morti premature in Europa, con l'Italia che detiene il triste primato di maggiore impatto in termini di mortalità: 46.000 morti per PM2.5, 11.300 per NO2 e 5.100 per ozono. Questo rappresenta quasi un quinto delle morti totali a livello europeo dovute all'inquinamento atmosferico.


Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l'aria, critica apertamente la gestione della situazione, sottolineando come la mancanza di responsabilità politica e un'adeguata ripartizione delle risorse stiano aggravando il problema. Il Nord Italia, con le sue regioni ricche, sembra voler rimuovere il problema piuttosto che affrontarlo, ignorando la salute dei cittadini.


La trasmissione Report di RAI3 ha recentemente indagato sul controverso tema della mobilità elettrica, puntando il dito contro la produzione di veicoli elettrici e i loro impatti ambientali. Alessandro Abbotto, esperto in Scienza dei materiali, ha evidenziato come la trasmissione abbia commesso diversi errori nel suo reportage, confondendo i fatti e creando un quadro fuorviante sulla rivoluzione verde.



Il reportage ha mescolato in maniera poco accurata le questioni legate all'estrazione del nickel, al litio e al titanio, omettendo di considerare il ruolo marginale della mobilità elettrica in questi processi. La realtà è che le batterie a base di litio, nickel e cobalto stanno cedendo il passo a tecnologie più sostenibili, come le batterie a ioni di sodio e le LFP (litio ferro fosfato), riducendo l'impatto ambientale della mobilità elettrica.


In un contesto dove la crisi ambientale si fa sempre più pressante, è fondamentale che i media forniscono informazioni accurate e non distorte. La salute dei cittadini e la salvaguardia dell'ambiente devono essere priorità assolute, e solo con una corretta informazione possiamo sperare di indirizzare le politiche e le scelte individuali verso un futuro più sostenibile.





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