Una tragedia senza precedenti ha colpito le coste calabresi nella notte tra sabato e domenica. Un barcone di legno con a bordo circa 180 migranti è naufragato al largo di Steccato di Cutro, nel crotonese, a causa del mare agitato dal forte scirocco. Almeno 40 persone hanno perso la vita, tra cui diversi bambini e un neonato di pochi mesi. I cadaveri sono stati ritrovati sulla spiaggia o in mare dai soccorritori che stanno cercando altri possibili superstiti.
I migranti provenivano dal Pakistan, Afghanistan e dallo Sri Lanka e erano partiti dalla Turchia. Il loro tentativo di raggiungere l'Italia si è trasformato in un incubo quando il natante si è spezzato in due sotto la forza delle onde. Molti non hanno fatto in tempo a chiedere aiuto e alcuni sono riusciti a raggiungere la costa con i propri mezzi.
Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine, la Capitaneria di porto, la Guardia di finanza, la polizia di Stato e i carabinieri, insieme al personale del 118 e della Croce Rossa. Sono state attivate due motovedette e un elicottero della Guardia Costiera per perlustrare l'area alla ricerca di eventuali dispersi.
Sono una cinquantina i sopravvissuti finora soccorsi e rifocillati dai sanitari. Alcuni sono stati trasportati all'ospedale di Crotone per accertamenti medici. Gli altri sono stati accompagnati in una struttura ricettiva messa a disposizione dal Comune.
Le autorità stanno cercando di raccogliere le testimonianze dei migranti per ricostruire la dinamica del naufragio e identificare gli eventuali scafisti responsabili del viaggio della morte.
Il presidente della Regione Calabria Occhiuto ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha chiesto al governo nazionale e all'Unione Europea di intervenire con urgenza per affrontare il fenomeno dell'immigrazione clandestina che mette a rischio la vita di migliaia di persone.
Anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il suo dolore per la strage e ha sottolineato la necessità di una politica comune europea sull'accoglienza dei migranti che rispetti i diritti umani e contrasti i traffici illegali.
Si tratta del più grave naufragio avvenuto sulle coste italiane negli ultimi anni. L'ultimo episodio simile risale al 2013 quando oltre 360 migranti morirono davanti all'isola di Lampedusa.
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