La green economy è una nuova forma di economia basata sulla sostenibilità ambientale, sociale ed economica. Si tratta di un sistema economico che mira a ridurre l'impatto ambientale negativo delle attività economiche, promuovendo al contempo lo sviluppo economico e la creazione di posti di lavoro.
La green economy sta diventando sempre più importante a livello mondiale, poiché le risorse naturali si stanno esaurendo e il cambiamento climatico sta diventando una sfida sempre più pressante. Inoltre, l'adozione di pratiche economiche sostenibili può contribuire a ridurre le disuguaglianze e a creare una società più equa.
I lavori nella green economy possono essere suddivisi in tre categorie principali: lavori verdi, lavori verdi a cascata e lavori verdi indiretti. I lavori verdi sono quelli che hanno un impatto diretto sull'ambiente, come l'energia rinnovabile, la gestione delle risorse naturali e la conservazione della biodiversità. I lavori verdi a cascata sono quelli che hanno un impatto indiretto sull'ambiente, come la produzione di materiali sostenibili o il trasporto sostenibile. Infine, i lavori verdi indiretti sono quelli che supportano l'adozione di pratiche sostenibili, come la consulenza in materia di sostenibilità o la formazione sull'energia rinnovabile.
Il settore dell'energia rinnovabile è uno dei più promettenti per la creazione di lavori verdi. Con l'aumento della domanda di energia sostenibile, ci sono sempre più opportunità di lavoro nella produzione di energia da fonti rinnovabili, come il sole, il vento e l'acqua. Inoltre, ci sono opportunità di lavoro nell'installazione e nella manutenzione di impianti di energia rinnovabile, nonché nella ricerca e sviluppo di tecnologie innovative in questo campo.
Il settore della gestione delle risorse naturali è un altro importante settore per la creazione di lavori verdi. Ci sono opportunità di lavoro nella conservazione della biodiversità, nella gestione sostenibile delle foreste e nella protezione dell'acqua. Inoltre, ci sono opportunità di lavoro nella riduzione dell'uso di pesticidi e fertilizzanti nell'agricoltura, nonché nello sviluppo di tecniche di coltivazione sostenibili.
Guardando all'Italia, il lavoro green negli ultimi cinque anni (dal 2017 al 2022) non solo è migliore ma cresce di più: quelli del settore sono il 13,4 per cento (3,1 milioni) dei lavoratori totali e solo dal 2017 al 2018 sono cresciuti di 100mila unità, creando occasioni di lavoro soprattutto per i giovani: il 47 per cento delle aziende guidate da under 35 ha investito nella green economy, meno della metà (il 23 per cento) è il dato di quelle gestite da over 35.
In questo modo l’Italia ha fatto «eco-tendenza»: si posiziona bene in tutte le classifiche relative alle performance di economia circolare. È prima in Europa per minor produzione di rifiuti e ai primi posti per energia consumata, emissioni generate e nella presenza di brevetti green.
La sostenibilità è ormai un modello di azienda che ottiene il favore dei consumatori e attrae anche maggiori investimenti. Un’azienda che mette in campo strategie climatiche pensa al futuro e un investitore registra la sua dimensione strategica. Così il mercato finanziario si orienta su ricavi di medio e lungo periodo che sono più certi anche se meno alti. In questo modo le imprese possono muoversi in maniera strutturata sulla sostenibilità che non rimane relegata ad azioni spot, ma assume importanza strategica. La sostenibilità è prima di tutto una cultura che deve essere sempre più presente nelle imprese perché è un fattore di competitività: pensiamo al cibo, alla chimica nei prodotti, al biologico, al profilo ambientale spinto delle automobili elettriche anche se in ambiti come questi ci sono ancora forti barriere di prezzo. Rimane sicuramente in tali ambiti un problema di allineamento con i costi, ma sono fasi naturali dell’economia come è testimoniato, per esempio, dalla storia del fotovoltaico che oggi è molto più accessibile di dieci anni fa».
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