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Divieto di ChatGPT in Italia sembra una misura draconiana e talebana degna di una dittatura


Negli ultimi giorni, il Garante italiano ha emesso una limitazione provvisoria sull'uso della piattaforma di intelligenza artificiale di OpenAI , ChatGPT. La ragione di questa decisione sembra essere quella di prevenire la proliferazione di notizie false, e quindi di mantenere un alto livello di qualità nell'informazione che viene diffusa online.



In pratica, questa limitazione sembra essere finalizzata a prevenire l'uso di ChatGPT per la creazione di notizie o contenuti falsi o ingannevoli. Tuttavia, l'efficacia di queste limitazioni rimane da vedere, data la facilità con cui oggi è possibile creare un articolo su qualsiasi argomento, anche senza l'uso di strumenti come ChatGPT.


In ogni caso , il Garante ha deciso di adottare queste misure perché ritiene che l'intelligenza artificiale possa rappresentare una minaccia per la qualità dell'informazione diffusa online. Come spesso accade, tuttavia, la soluzione a questo problema non è semplice, e richiederà un approccio multidisciplinare e una costante ricerca di nuove soluzioni per assicurare la qualità dell'informazione diffusa online.



La censura online e le restrizioni su determinate piattaforme in vari Paesi sono un argomento molto complesso e controverso. In molti Paesi, i governi esercitano un certo grado di controllo sulla libertà di espressione online, spesso attraverso la censura di contenuti che considerano inappropriati o pericolosi per la sicurezza nazionale.


Alcuni Paesi, come la Cina, hanno una "Grande Firewall" che blocca l'accesso a molti siti web stranieri e social media.



In altri Paesi, come la Russia, le autorità possono bloccare l'accesso a siti web che considerano una minaccia per la sicurezza nazionale o che contengono contenuti politicamente sensibili.Inoltre, alcune piattaforme online, come Facebook, Twitter e YouTube, hanno anche regole sulla moderazione dei contenuti che possono portare alla rimozione di contenuti che violano le loro politiche.



Ad esempio, i contenuti che incitano all'odio, la violenza o che violano i diritti d'autore possono essere rimossi.Tuttavia, la censura online e le restrizioni su determinate piattaforme possono anche essere utilizzate per sopprimere le voci dissidenti e limitare la libertà di espressione. In molti Paesi, i giornalisti e gli attivisti che esprimono opinioni critiche nei confronti del governo possono essere perseguiti attraverso leggi sulla diffamazione o sulla sicurezza nazionale.


Il Pd, per bocca di Anna Ascani, chiede che sia il Parlamento ad approfondire con la nomina di una commissione di inchiesta. “Le conseguenze sociali e culturali di uno sviluppo non controllato di sistemi di AI, come l’ormai famoso ChatGPT, sono al centro del dibattito politico anche a seguito dell’appello firmato nei giorni scorsi da centinaia di prestigiosi scienziati, accademici e imprenditori, nel quale si propone una moratoria di almeno sei mesi allo sviluppo delle tecnologie di Intelligenza Artificiale e della recente decisione del Garante nazionale della privacy”.


Tu cosa ne pensi?


[ TITOLO DE IL RIFORMISTA CHE INSIEME AD ALTRI MEDIA ITALIANI CRITICA LA SCELTA DEL GARANTE ]

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