Quando il Ministero della Cultura italiano etichettò come "opera di scarso valore"
"C’è ancora domani", il recente capolavoro di Paola Cortellesi con uno strepitoso Valerio Mastrandrea in un ruolo che non paga sicuramente in termini di simpatia del pubblico, nessuno avrebbe potuto immaginare il sorprendente successo che il film avrebbe ottenuto.
Oggi, con un incasso che ha superato i venti milioni di euro, il film si pone non solo come un fenomeno cinematografico, ma anche come un catalizzatore di un importante dibattito sulla violenza domestica.
La storia di "C’è ancora domani" ruota intorno a tematiche delicate e profondamente umane, toccando i cuori di molti. La Cortellesi, rinomata per la sua capacità di intrecciare umorismo e dramma, qui si supera, offrendo una narrazione che è allo stesso tempo coinvolgente e provocatoria. La sua performance, insieme a quella di un cast eccezionale, trasporta lo spettatore in un viaggio emotivo di speranza, dolore e resilienza.
Il rifiuto iniziale dei finanziamenti pubblici ha messo in luce un problema più ampio nel panorama cinematografico italiano. Questo caso solleva interrogativi sulla valutazione e sul sostegno delle arti in Italia, spingendo a una riflessione sulla necessità di una maggiore apertura verso opere che sfidano lo status quo e stimolano il dialogo sociale.
Il successo straordinario di "C’è ancora domani" al botteghino è la prova lampante che il pubblico desidera e apprezza film che non solo intrattengono, ma che anche illuminano e sfidano. La pellicola ha innescato un dibattito pubblico sulla violenza domestica, un tema fin troppo spesso relegato ai margini della società, dimostrando così il potere del cinema di ispirare cambiamenti significativi.
Senza dubbio, "C’è ancora domani" è molto più di un successo commerciale. È diventato oggi un simbolo di resilienza artistica e di impegno civile, che ricorda a tutti il valore intrinseco dell'arte come mezzo di riflessione e cambiamento sociale.
C'è ancora domani, é il primo film da regista di Paola Cortellesi, é presente nelle sale cinematogragiche dal 26 ottobre dopo aver aperto la 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma.
IL CAST
Soggetto e sceneggiatura sono firmati da Furio Andreotti, Giulia Calenda e Paola Cortellesi. Paola Cortellesi, oltre a dirigere e scrivere il film, è anche a capo di un cast che include Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli e Vinicio Marchioni.
SINOSSI
Delia, interpretata da Paola Cortellesi, è moglie e madre nella Roma del dopoguerra degli anni '40, dove vive con il marito Ivano e tre figli. Ivano, un uomo dispotico che spesso maltratta la famiglia, è dominato dal rispetto verso il padre, Sor Ottorino, di cui Delia si prende cura. Delia trova conforto nell'amicizia con Marisa, condividendo momenti di leggerezza e confidenze. La storia si concentra sul fidanzamento della figlia Marcella con Giulio, un ragazzo borghese, che Delia vede come via di fuga per la figlia dalla loro vita difficile. Tuttavia, l'arrivo di una lettera misteriosa darà a Delia il coraggio di immaginare e perseguire un futuro migliore per se stessa e la sua famiglia.
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Il film è prodotto da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, e Vision Distribution.
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