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Comunità energetiche nel lametino Perché a Lamezia zero green economy e solo nuove lampadine led?


Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) prevede la transizione ecologica e lo sviluppo di soluzioni sostenibili per l'ambiente, ed è in questo contesto che stanno prendendo piede in Calabria le cosiddette Comunità Energetiche.


Queste sono costituite da una serie di soggetti privati e pubblici che decidono di produrre energia elettrica pulita attraverso fonti rinnovabili, come gli impianti fotovoltaici, e di condividerla a prezzi accessibili per i membri.

L'obiettivo è quello di permettere alle popolazioni locali di diventare produttori di energia solare, creando risorse economiche per lo sviluppo locale e contribuendo alla transizione energetica. Il Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale dell'Università della Calabria e il docente Daniele Menniti, responsabile del gruppo di ricerca di Sistemi Elettrici per l'Energia, sono in prima linea nella promozione di queste Comunità Energetiche in tutta la regione, con particolare focus sui comuni di Marcellinara, Maida, Soveria Mannelli, Carlopoli e Tiriolo.


Il Pnrr ha messo a disposizione 2,2 miliardi di euro per queste iniziative, che possono rappresentare un importante passo avanti nella creazione di nuove economie e nell'abbattimento dei costi dell'energia in una regione come la Calabria, dove le fonti di energia pulita (fra sole, vento, mare e fiumi senza contare il potenziale del geotermico vista l'area di Caronte...) sono particolarmente diffuse.



La domanda che a questo punto sorge spontanea, ma senza alcuna polemica politica è, "come mai la Città più grande della Piana non sta investendo in tecnologie sostenibili come i pannelli fotovoltaici, l'idroelettricoo il geotermico e visto che ci siamo, come mai non sta investendo in mobilità sostenibile (ad esempio dove sono a Lamezia le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici?).

Quali sono i motivi dietro questa mancanza di azione? Cosa intendono e cosa possono fare fare le autorità locali per rimediare a questa situazione che nell'immediato porterà aggravi di spesa nelle tasche dei cittadini e nel medio e lungo termine seri problemi se non limitazioni alla mobilità ed un impatto negativonche al turismo?






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