La notizia sta rimbalzando da una arte all'altra del mondo un po' su tutti i siti ed i TG: "Un tribunale italiano ha bloccato la produzione di puzzle della società tedesca Ravensburger che raffigurano il disegno iconico di Leonardo da Vinci, l'Uomo Vitruviano".
La Galleria dell'Accademia di Venezia, dove si trova l'originale Uomo Vitruviano, ha portato in tribunale Ravensburger sostenendo di avere diritto a un risarcimento finanziario dal produttore di puzzle.
Al centro del caso c'è il Codice del Patrimonio Culturale e del Paesaggio italiano, che concede alle istituzioni pubbliche del paese la possibilità di richiedere tariffe di concessione per - o di vietare completamente - riproduzioni commerciali di opere d'arte importanti, indipendentemente dal loro stato di copyright.
Lo scorso autunno, il Tribunale di Venezia si è schierato con la Gallerie dell'Accademia nel caso, stabilendo che Ravensburger deve cessare la produzione del suo puzzle e di qualsiasi altro pezzo di merce che raffiguri l'Uomo Vitruviano.
Il tribunale ha respinto l'argomento di Ravensburger secondo cui il Codice del Patrimonio Culturale si applica solo in Italia e ha ora ordinato alla società di giocattoli di pagare alla Gallerie dell'Accademia una tassa di €1.500 ($1.626) per ogni giorno in cui il puzzle è stato prodotto dal 17 novembre 2022.
Il puzzle da 1.000 pezzi dell'Uomo Vitruviano non è più elencato sul sito web di Ravensburger, anche se rimane disponibile per l'acquisto tramite distributori terzi ed é ampliamente pubblicizzato dai vari portali di e-commerce anche su Google
[Screenshot dal motore di ricerca Google]
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